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I due “referendum” di giugno | |
Domenica 15 e lunedì 16 giugno 2003
i cittadini italiani potevano votare
per due referendum abrogativi.
Con il referendum sull’articolo 18
dello Statuto dei lavoratori,
che è l’insieme delle leggi
sui rapporti di lavoro,
i cittadini potevano esprimere
la loro volontà
sui diritti dei lavoratori.
Con il referendum sugli elettrodotti,
cioè sui cavi della corrente elettrica,
i cittadini potevano decidere
di non far passare i cavi
elettrici sui propri terreni.
Però il numero dei cittadini
che hanno votato è stato più basso
del numero necesario. Perciò
i referendum non sono stati validi.
Il referendum è una votazione.
Con il referendum i cittadini
possono decidere di mantenere,
cancellare o cambiare
leggi dello Stato italiano.
La Costituzione è l’insieme
delle leggi più importanti
della Repubblica italiana.
La Costituzione italiana prevede
tre tipi di referendum:
abrogativo, costituzionale,
consultivo.
Con il referendum costituzionale
i cittadini votano
per cambiare la Costituzione.
Con il referendum consultivo
i cittadini votano per esprimere
un parere: per esempio
se vogliono nuove Regioni,
o se vogliono togliere
Province e Comuni a una Regione
e unirli a un’altra Regione.
Con il referendum abrogativo
i cittadini decidono di abrogare,
cioè cancellare, leggi
dello stato italiano.
Il referendum abrogativo è valido
solo se vota più della metà
dei cittadini che hanno diritto.
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